Quella notte il muro crollò sotto le picconate di chi voleva vedere i colori dell’altra parte, sotto i colpi di chi cercava il calore di un abbraccio che mancava da troppo tempo…
Quella notte il murò crollo, spinto dal vento della libertà, al suono del violoncello di Rostropovich, mescolando lacrime e sorrisi…
Quella notte il muro crollò sulla sua stessa assurdità, crollò sulla terra grigia, crollò sul sangue delle sue vittime…
Quella notte il muro crollò, e il mondo fu diverso, i colori diversi, il sapore delle parole diverso, il suono del vento diverso…
Ricordo…
ricordo quelle ore concitate, gli sguardi, i colpi di piccone, lo sconcerto, la felicità, la bandiera tedesca che sventolava con un buco nel centro, la gente che si cercava, che cercava gli sguardi dei familiari, degli amici di un tempo, separati da troppo da quel muro…e il calore di quei sorrisi iniziava a scaldare piano il freddo di quegli anni…
…quella notte il muro crollò…
Perché anche i Muri con la “M” maiuscola possono essere buttati giù a picconate...
Era una sera piovosa. I grigi palazzi della periferia erano li. Aspettavano, riflessi nel pavè lucido e scivoloso di pioggia.
Aspettavano, in silenzio.
E sono ancora li, immutabili nel loro cambiare ogni giorno.
È passato un anno, un anno da quella sera malinconica, da quella prima birra, a misurare chilometri, fatti di passi, di distanze, di pensieri lasciati alla noia...
Oggi il cielo si è colorato ancora di quel grigio che ho imparato a conoscere, che ho imparato ad asoltare, a guardare con occhio diverso.
Dopo un anno quanto è cambiato? Mi domando quanta acqua sia passata sotto il ponte Augusto, forse oggi è la stessa di allora? di quella sera in cui per la prima volta mi affacciai sulla Altstadt scoprendo le luci di questa città che si specchiava nell'Elba.
E mi domando dove sia casa, forse questa piccola stanza? O forse casa è semplicemente ovunque? Ogni luogo dove si impara a costruire le giornate? A mettere insieme pezzi di ore sparpagliati?
Quante cose cambiano in un anno, alcuni fili restano legati stretti, ma i nodi cambiano, cambiano forma, cambiano sostanza, cambiano colore, forse...
Ricordo la festa, prima di partire, ricordo risate e parole, ricordo l'affetto degli abbracci. e nonostante la distanza, nonostante le parole diradate, nonostante questo autunno freddo e piovoso, ancora sento il calore di quell'affetto.
La distanza non e' in fondo solo una misura geometrica?
Ed eccomi qui, un anno è passato, un anno fatto di pensieri intrecciati alle nuvole, un anno in cui molto si è costruito e molto si è disfatto, un anno in cui molto ho imparato...a sentire...ad ascoltare...a capire...
Ed eccomi qui, senza rimpianti, a guardare ancora avanti...
Servirebbe un cassetto segreto, nascosto anche ai nostri occhi, deve rinchiuderli e dimenticarsene.
Non servono ad andare avanti e non serve tornare indietro.
Così è, forse è stato il destino, forse uno sbaglio al quale non si può porre rimedio, forse doveva andare proprio così, o forse semplicemente era solo il momento sbagliato e il posto sbagliato...
Ti resta il rimpianto, che ne fai?
Dovresti liberartene subito, troncarlo, un taglio netto di forbice, lasciarlo nel passato, nei ricordi, quelli belli e quelli brutti, senza se e senza ma...
E invece ti si incolla addosso, proprio quando pensavi di esserti liberato dei rimpianti, proprio quando credevi che il passato non ti potesse più toccare, sguardo al futuro, ma un piede e rimasto nel pantano, e il prossimo passo è più faticoso, ma non ci sono alternative...
Anche senza una meta non si può che andare avanti....
Se non fosse il titolo di un capitolo in un manuale di Excel, se fosse vero, se davvero si potesse. Comprendere gli eventi, metterli in un ordine di cause ed effetti...un click sull'anima per capire noi stessi, e magari un F1 quando serve aiuto, un click sul cuore per farlo innamorare, e un altro click per chiudere l'applicazione, ed una voce sul manuale che ti spieghi come fare.
Programmare gli eventi perché tutto scorra secondo una logica, una logica che si può preimpostare, e magari un wizard per rendere tutto più semplice, giusto qualche click qua e la, e tutto scorre, come vogliamo.
Usare gli eventi, per una vita migliore, per seguire i proprio sogni, per programmare l'avvenire.
Bastasse solo un manuale ad insegnare tutto...
E invece neanche una combinazione di tasti per riavviare l'applicazione quando qualcosa non funziona a dovere.
[photo by Grilloz - Berlin, Postdamer Platz 8 February 2009]
Ricordo il primo sguardo, perso nei tuoi occhi blu, il tuo profumo quasi maschile, intenso e velato, e quel tuo modo di muoverti, sicuro e disinvolto, e la tua voce, suadente e decisa...
E quell’aria di libertà, di primavera appena sbocciata, di musica rock suonata su un palco ampio come il mondo, gli sguardi distratti dei passanti in Alexanderplatz, ignari del nostro incontro, quasi amanti clandestini...
Ed era il primo incontro, il primo sguardo, la prima volta che sfioravo la tua pelle che carezzavo il tuo viso, eppure ho creduto di esserti appartenuto da sempre, la tua lingua così difficile mi è sembrata familiare, e forse tu le parli tutte le lingue, forse anche la mia...
Nei tuoi occhi l’ombra di un passato opprimente, ma non ti andava di parlarne, non per paura di ricordare, ma perché tu vivi oggi, tu sei il presente, e nascondi il passato sotto abiti sempre nuovi, sempre raffinati, sempre eleganti...questo è il tuo volto oggi...il tuo sorriso appena amaro, sfumato di rossetto, un leggero tocco di kajal a sottolineare gli occhi e una sfumatura colorata fra i capelli bruni...
E oggi ti rincontro qui, d’inverno, in un caffè a Postdamerplatz, lo stesso sguardo profondo, la stessa voce, le stesse emozioni, mentre sullo sfondo scorrono le note di un film...
Volevo raccontarvi di un viaggio, un viaggio con un inizio e una fine, e un viaggiatore col suo bagaglio di pensieri e sospiri...
Volevo raccontarvi di un viaggio con una sua meta, e una bussola per superare le montagne, e la fatica e il sudore, e i passi, uno dopo l'altro, che portano un uomo lontano...
Volevo raccontarvi del percorso, delle tappe, dei luoghi, reali e immaginati, dei sogni, dei segreti...
Volevo raccontarvi la storia di un uomo e della sua strada...
Volevo parlarvi dei fiumi del Po, magico e misterioso, del Danubio poetico e placido, dell'Elba, forte e sicuro, e del filo sottile che li unisce, dei sentieri segreti che portano da uno all'altro...
Volevo raccontarvi di un viaggio, che è dentro l'anima, che attraversa i pensieri, che scava nelle sensazioni, che naviga sul mare dei sentimenti...
Volevo raccontarvi di un viaggio che inizia ogni giorno...